Novella Caprari
L’avena è una fonte di carboidrati a lenta digestione, ricca di fibre e per questo in grado di fornire energia a lungo termine senza causare picchi insulinici. Nel nostro Paese le applicazioni dietetiche dell’avena sono relativamente recenti, nonostante questo cereale abbia alle spalle antichissime tradizioni. I popoli germanici e scozzesi, per esempio, basavano la propria alimentazione sull’avena, dal momento che questa pianta annuale riesce a superare anche i climi rigidi delle regioni nordiche. In tali zone il consumo di avena è ancora ampliamente diffuso, soprattutto per la preparazione di gustosi piatti tradizionali come il porridge.
In Italia, fino a pochi anni fa, l’avena era destinata prevalentemente all’alimentazione dei purosangue, a quattro (cavalli) e a due zampe (sportivi di alto livello e “maniaci” della forma fisica). Oggi, i benefici dell’avena sono ormai giunti agli orecchi del grande pubblico e la sua diffusione nei prodotti alimentari è sempre più capillare. Ingrediente tradizionale del muesli, viene ormai aggiunta in quasi tutti gli alimenti dietetici per la prima colazione.
Nell’alimentazione umana viene utilizzata la cariosside, generalmente privata dei suoi involucri fibrosi (decorticata) e ridotta in farina (macinazione) o in fiocchi (tramite pressione dei chicchi, freschi o precotti a vapore).
La Russia è oggi il principale paese produttore d’avena, seguito da Canada e Stati Uniti. È un cereale con una buona qualità nutrizionale e un buon contenuto di fibre.La tossicità dell’avena per i celaci è tuttora oggetto di dibattito.
L’Associazione Italiana Celiachia sostiene che la maggior parte dei celiaci può inserire l’avena nella propria dieta senza effetti negativi per la salute. Si tratta comunque di una questione ancora oggetto di studi e ricerche da parte della comunità scientifica, in particolare sulle specifiche varietà di avena maggiormente adatte ai celiaci. Il Board Scientifico di AIC, pertanto, suggerisce il consumo di avena solo per quei prodotti a base di o contenenti avena presenti nel Registro Nazionale dei prodotti senza glutine del Ministero della Salute. Allo scopo di monitorare eventuali effetti legati all’introduzione dell’avena, si consiglia inoltre che tali prodotti vengano inizialmente somministrati a pazienti in completa remissione e che stiano seguendo una dieta senza glutine che abbia escluso anche l’avena.
Relativamente alle farine di sola avena, in quanto farine monocereale, dalla revisione intercorsa non risultano più essere presenti nel Registro Nazionale dei prodotti senza glutine. Ad oggi purtroppo, seguendo quanto suggerito dal Board Scientifico, AIC non può consigliare il consumo di farine monocereale di avena.
Ricordiamo però che a tal proposito AIC ha chiesto e continua a chiedere al Ministero una rivalutazione delle categorie merceologiche degli alimenti specificamente formulati per celiaci che possono rientrare all’interno del RNA per poter reintrodurre nel Registro tutte le farine monocereale.
Questo perché se è vero che queste farine non rappresentano, per definizione, sostitutivi di analoghi prodotti con glutine, in quanto esistono sul mercato come prodotti per tutti, adatti anche ai celiaci poiché riportanti in etichetta il claim senza glutine, AIC condivide le considerazioni emerse rispetto alle farine alternative di cereali naturalmente privi di glutine, il cui utilizzo risponde alla necessità di una dieta varia ed equilibrata, più rilevante per il celiaco, che dispone di minore possibilità di scelta nell’accesso agli alimenti.
PORRIDGE (www.cucchiaio.it)
Il porridge inglese è l’emblema della colazione tradizionale anglosassone. E’ una zuppa dolce (ma esiste anche in verisone salata) a base di fiocchi d’avena, latte, futta fresca e frutta secca. Si prepara in pochi minuti, ha un alto potere saziante, è gustoso e fa tanto bene!
- PER IL PORRIDGE
- 140 g di fiocchi d’avena consentiti ACQUISTA FIOCCHI DI AVENA
- 220 ml di acqua
- 220 ml di latte intero
- 1 pizzico di sale
- PER IL TOPPING
- 2 cucchiaini di gocce di cioccolato fondente
- 4 pizzichi di granella di nocciole
- 4 quadretti di cioccolato fondente
- 80 g di mirtilli
- miele fluido a piacere
- scaglie di cocco disidratato qb
Il porridge è un’istituzione in Gran Bretagna, secondo forse solo alla regina e ai bus rossi. Il porridge è il piatto tradizionale della colazione. Per chi non fosse pratico della cucina d’oltremanica, si tratta di una zuppa d’avena, cotta con acqua o latte. E’ un piatto molto nutriente, ricco di fibre idrosolubili, proteine e di acidi grassi essenziali, che fornisce al nostro organismo energia.
Non esiste un’unica ricetta del porridge, ma varia a seconda dei gusti e dell’estro del momento, in Scozia si fa aggiungendo solo un pizzioco di sale ai fiocchi d’avena cotti con acqua. Noi preferiamo la versione più golosa, ma sana, di questa ricetta, alla quale vengono aggiunti frutta fresca, secca e disidratata, cioccolato, miele (o sciroppo d’acero).
Via libera anche alla variante speziata con vaniglia, cannella, cardamomo, curcuma. Per un porridge vegano il latte può essere di tipo vegetale, di mandorla, riso, soia o cocco.
In alternativa ai fiocchi di avena che richiedono l’ammollo, meglio se di una notte, si trovano in commercio anche fiocchi d’avena a cottura istantanea, che non lo richiedono.
Per preparare il porridge, occorre mettere in ammollo i fiocchi d’avena con l’acqua per 1 ora (l’ideale sarebbe una notte intera), dovranno essere completamente ricoperti. Trascorso questo tempo trasferiteli in una casseruola con il latte, il sale e cuoceteli per circa 4-5 minuti o comunque fino a quando il composto si sarà addensato.
Una volta raggiunta la consistenza desiderata suddividete il porridge nelle ciotole individuali e decoratele con le gocce di cioccolato fondente, qualche quadretto di cioccolato, scaglie di cocco, granella di nocciole, mirtilli e miele. Servite subito questo il porridge come sana e sostanziosa colazione.
Arrivederci al prossimo approfondimento!
Un ringraziamento speciale a Novella Caprari
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